Descrizione
In questo racconto semiserio l’Autrice narra scorci della sua vita col padre, ne disegna il carattere e la personalità, ne mette in risalto l’affetto e la cura che si è preso di lei, fin dalla morte della madre avvenuta a soli quattro anni. Riccardo è stato padre e madre, compagno di giochi e amico. Poi, un giorno l’Alzheimer, definito “ladro di vite”, ha frantumato gli equilibri familiari. Con uno stile pungente e ironico, Gemma racconta la sua adolescenza rubata, il rapporto complicato con un padre che, nel suo modo unico, continua a insegnarle la vita anche quando i ricordi si perdono. Tra episodi esilaranti e riflessioni profonde, conoscerete un mosaico di personaggi che sembrano usciti da una commedia agrodolce: forse li avete già incrociati nella vostra vita.. oppure, potreste desiderare d’incontrarli. Gioia e dolore, tristezza e allegria, depressione ed euforia si alternano in una giostra che fa riflettere con il sorriso e che porta alla luce una verità: non bisogna dare tutto per scontato, anche quello che ci sembra più stabile e duraturo può mutare in un batter di ciglia. E l’amore? Quello, anche nel caos, rimane sempre saldo.
Gemma Ghiglia è nata e cresciuta a Milano dove ha studiato Scienze Politiche e si è laureata in Relazioni Internazionali con l’obiettivo di diventare giornalista. Nel 2016 fonda la media company Undermedia. Raccontare storie rimane una passione che persegue nel suo lavoro nel Terzo Settore: lavora negli uffici comunicazione di Azione contro la Fame, COOPI, WeWorld Kenya e VIDAS. Gemma ha dato vita a questo libro mossa dal desiderio di fissare il ricordo di suo padre su carta stampata, «...perché per chi muore di Alzheimer non c’è fine peggiore di essere dimenticato anche dagli altri.» Condivide la vita privata con un compagno, un gatto, numerosi amici e una collezione di occhiali da sole improbabili.
Gemma Ghiglia è nata e cresciuta a Milano dove ha studiato Scienze Politiche e si è laureata in Relazioni Internazionali con l’obiettivo di diventare giornalista. Nel 2016 fonda la media company Undermedia. Raccontare storie rimane una passione che persegue nel suo lavoro nel Terzo Settore: lavora negli uffici comunicazione di Azione contro la Fame, COOPI, WeWorld Kenya e VIDAS. Gemma ha dato vita a questo libro mossa dal desiderio di fissare il ricordo di suo padre su carta stampata, «...perché per chi muore di Alzheimer non c’è fine peggiore di essere dimenticato anche dagli altri.» Condivide la vita privata con un compagno, un gatto, numerosi amici e una collezione di occhiali da sole improbabili.
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